3 Febbraio 2025
I funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e i militari della guardia di finanza, quotidianamente in presidio al valico stradale di Iselle di Trasquera, hanno fermato per un controllo una automobile guidata da un uomo diretto in Svizzera.
Così si è scoperto che il passeggero deteneva una modica quantità di marijuana, in seguito ad una accurata ispezione dei bagagli, gli operanti rinvenivano 200 mazzetti di foglie fresche di Khat, per un totale di 40 chilogrammi, avvolti in fogli di carta assorbente.
Il khat è una droga stimolante derivata da un arbusto (Catha edulis) nativo dell’Africa orientale e del sud dell’Arabia. I principali ingredienti psicoattivi del khat sono la catina e il catinone, elementi chimici che sono strutturalmente simili all’anfetamina, annotati nella Tabella I delle sostanze stupefacenti, di cui al D.P.R. n. 309/90.
Anche se il khat può essere ingerito come infuso oppure fumato, il modo più comune di assunzione consiste nel masticarne la pianta. Di solito, un individuo consuma 100-200 g di foglie di khat alla volta (circa un mazzetto), ed i suoi effetti durano diverse ore.
Il consumo di khat porta ad effetti qualitativamente simili a quelli della citata amfetamina, cioè aumento della pressione sanguigna, stato di euforia e allegria, aumento dello stato di allerta ed eccitazione. Gli effetti euforici del khat iniziano dopo circa un’ora di masticazione.
La sostanza è stata immediatamente sottoposta ad analisi presso il Laboratorio chimico ADM di Torino, i risultati hanno confermato le caratteristiche dello stupefacente.
Da Quotidiano Piemontese
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